LA FUNE DELL' AMORE

La divertente commedia storica La fune dell'amore è un testo scritto dall'autrice padovana Serena Piccoli, su idea di Sabina Spazzoli, come omaggio alla grande scrittrice e capocomica Isabella Andreini nata a Padova nel 1562, la più famosa attrice dei suoi tempi, tanto nota da essere richiesta ovunque, tra cui la famiglia dei Medici nel Gran Ducato di Toscana.

Il testo è curato nei dettagli storici (popolazione, abbigliamento, stili di vita, nomi, vicende, urbanistica ecc...) ricavati da ampie ricerche effettuate presso l'Archivio Storico di Terra del Sole (FC), mentre lo sviluppo della trama è di pura invenzione, seppur verosimile...


LA TRAMA

Anno 1590.

La nota e brava attrice Isabella Andreini, scrittrice e capocomica padovana a Firenze, arriva in una città da poco fondata dai Medici a presidio di una zona di confine, chiamata dal Gran Duca di Toscana per fare uno spettacolo con la sua compagnia in onore dello sposalizio del giudice di Palazzo Pretorio. Purtroppo giunge solo Isabella, poiché la compagnia è bloccata a Firenze, ma nel frattempo il Gran Duca ha emesso un bando per reclutare attori e attrici del posto che possano lavorare al progetto con la Andreini. Si presentano solo un bandito, un fornaio e la sua amata, anch'ella fornaia. 

Ad aiutare questo gruppo strampalato, che si perde in comici intrecci, vi è un poeta che presto si innamora di Isabella. Il progetto pare non partire a causa di gelosie e incompetenza, baruffe e mancanza di idee, ma se non verrà portato a termine la carriera dell'Andreini andrà a rotoli con un finale tragico. 

Dopo spassose peripezie, il poeta trova la soluzione: crea una trama di spettacolo che preveda l'ambientazione al Palazzo Pretorio, sede del tribunale e delle celle di tortura, tra cui la nota punizione detta 'Tormento della fune' .


NOTE

La trama svela una metafora rivelatrice: la protagonista di questo teatro nel teatro è una donna tormentata dalla paura di amare e, querelata da Cupido e giustiziata dal giudice di Palazzo Pretorio, viene rinchiusa in cella con una fune legata al cuore.

Il dualismo del Palazzo (giustizia\ingiustizia, bellezza architettonica\bruttezza della crudeltà) emerge parallelamente a quello di Isabella: lei ama ma è bloccata, vorrebbe ma teme. Verrà salvata dalla saggezza dei popolani e dall'amore disinteressato di un poeta.

Lo spettacolo è in italiano, inoltre, essendo una fotografia dell'epoca e non avendo particolari riferimenti geografici, può essere messo in scena in qualsiasi parte d'Italia, rappresentato sia all'aperto che al chiuso in sale anche non propriamente teatrali ed è adatto ad un pubblico di ogni età. Per questa ragione è già stato richiesto da vari comuni del Veneto, Emilia Romagna e Marche.


Spettacolo in costume rinascimentale con inserti musicali, può essere messo in scena sia all'aperto che al chiuso. Non necessita di grandi spazi e scenografie. 

Durata 60 minuti.

Trailer dello spettacolo